La Nostra Storia
Dal “respiro della fabbrica” alle scarpe che raccontano il futuro
Giano è il dio degli inizi, la divinità con due volti, uno che guarda al futuro, l’altro che guarda al passato.
Non poteva che chiamarsi così la nostra azienda. In quel nome c’è il racconto di ciò che siamo stati e di quel che continuiamo ad essere.
Ci sono le nostre origini, il “saper fare” artigiano, la passione per un mestiere che è la nostra vita. Ma c’è anche la capacità di vedere al di là, immaginando ciò che potrebbe essere, domani, il mondo delle calzature.
LE ORIGINI
Le scarpe artigianali di Umberto
Umberto Intorbida è il fondatore di questa impresa artigiana che, all’inizio, porta il nome della figlia Pina.
All’indomani della II Guerra Mondiale comincia l’avventura di questo giovane calzolaio che capisce che le scarpe saranno il suo mestiere.
Le sa far bene, resistenti e su misura e, insieme a lui, cominciano a lavorare altri operai.
GLI ANNI 60
L’approccio imprenditoriale di Otello
L’attività cresce e con l’arrivo di Otello Paniccià, che sposerà Pina, l’azienda conosce una nuova spinta.
Si trasferisce fuori del paese, in spazi più grandi, ed assume il nome Leicester e poi Cardigan, di ispirazione british per suggerire una linea più al passo con i tempi.
Boom economico e crisi si susseguono poiché la concorrenza in quegli anni si fa sempre più spietata di fronte ad un mercato comunque in crescita.
IL PRESENTE
Enrico, interprete del futuro
Inizia un nuovo capitolo della nostra storia: è il 1999, Umberto non c’è più, ma la sua carica creativa e la sua passione per le calzature è ciò che lascia in eredità al nipote Enrico, oltre ad una forte dimensione solidale.
Insistere con un proprio marchio di fronte ad un mercato che privilegia brand affermati è una battaglia impari. È tempo di cambiare. E si comincia dal nome: nasce Giano.
Giovani manager affiancano Enrico nella definizione di nuove strategie di business, si rinnovano le linee produttive, si fanno nuovi investimenti, si curano marketing e comunicazione, si allacciano relazioni sul piano industriale ed istituzionale, aumenta la forza lavoro e la capacità produttiva, e si coltiva una visione d’impresa che guarda al futuro con ottimismo e fiducia.
Oggi in Giano c’è ancora la generosità e l’esperienza di Umberto, il pragmatismo e “il respiro della fabbrica” di Otello, la curiosità, l’immaginazione e l’ambizione di Enrico. Un mix straordinario capace di guidare l’azienda verso nuovi importanti traguardi.
